Si allarga la lista degli indagati per violenze sessuali nel carcere di Ivrea: dal 2015 gli abusi sarebbero continuati.
Il caso era già noto nel 2015, ma i primi indagati sono stati chiamati solo a fine settembre scorso. Oggi però la Procura di Siena ha alcune novità: gli abusi non sono mai terminati e per giunta venivano utilizzati spazi appositi. Alla lista degli indagati ci sono 45 indagati, tra agenti di polizia penitenziaria, medici del carcere, ma anche funzionari, direttori protempore.
Gli abusi in prigione
Ancora aperto il caso di violenze sessuali nel carcere di Ivrea risalente a fatti del 2015. Ci sono stati i primi indagati a settembre scorso, ma secondo la Procura adesso ci sarebbero novità: pare che i soprusi sui detenuti siano continuati, persino in alcuni spazi dedicati. Si tratta della “cella liscia” e l'”acquario” dove i detenuti sono stati picchiati e rinchiusi in isolamento senza poter aver contatto con nessuno, nemmeno con i difensori.
Da qui sarebbero ricominciate le indagini e le perquisizioni, con l’iscrizione di altre 36 persone sul registro degli indagati. Nonostante l’inchiesta era già nota 7 anni fa, le violenze sessuali non hanno cessato di esistere, portando ad oggi sotto i riflettori agenti di polizia penitenziaria, medici del carcere, ma anche funzionari, direttori protempore.
Gli indagati sono accusati di tortura con violenze fisiche e psicologiche al falso in atto pubblico. La procura sta cercando di chiarire sia la portata degli episodi che le singole responsabilità. Anche a Torino sono stati rinviati a giudizio in ventidue per atti simili.